Domenico Porcelli

Soriano Calabro

15,00

La inesorabilità delle forze della natura, che con ripetuti terremoti sconvolse i territori calabresi e, tra essi, le strutture conventuali del Santuario di San Domenico di Soriano Calabro e poi il succedersi, altrettanto impietoso, delle leggi eversive dei patrimoni ecclesiastici, hanno fatto in modo che non rimanesse traccia della vita che si svolgeva nel feudo e dei rapporti tra le popolazioni e i Frati. Gli unici documenti rimasti sono una raccolta di “Parlamenti”, che va dal 1766 al 1773, che, però, riguardando solo un breve periodo della storia del feudo, non è stata ritenuta sufficiente dal Barilaro e dal Placanica per ricavarne un quadro esauriente e completo. Una più attenta lettura del Parlamento del 20 ottobre 1771, che pose termine al contenzioso, correlato con gli atti del giudizio esistenti presso il Commissariato Regionale per la liquidazione degli usi civici di Catanzaro, però, consente di avere una visione abbastanza chiara – sia pure in parte per elementi deduttivi – di come i Frati esercitavano i loro poteri feudali e di quali fossero le condizioni di vita e libertà della popolazione di Soriano ad essi sottoposta. L’analisi di detti documenti, premessa la storia e la leggenda delle origini del Convento e del “Quadro”, costituisce il canovaccio del presente lavoro. È sembrato interessante aggiungere notazioni storiche su qualche istituto correlato alla vita nei feudi e, soprattutto, relative alla evoluzione della legislazione regolante i patrimoni ecclesiastici, alla quale – ben oltre la forza distruttiva dei terremoti – va attribuito il definitivo crollo delle strutture conventuali e, tra esse, quelle del Santuario di San Domenico di Soriano.

Autore

Domenico Porcelli

Pagine

164

Anno

2016

Bic

HBJ

ISBN 9788875743260