Il racconto, sotto forma di rappresentazione teatrale, apre alle riflessioni sulle cause che hanno condotto molti meridionali, nel secondo dopoguerra, a emigrare nelle città del nord Italia lasciando definitivamente spopolate le comunità di origine. I dialoghi si sviluppano in due tempi differenti ed è un feedback quello che porta la chiacchierata impegnata di un nonno con i suoi nipoti a ripercorrere le vicende di quello stesso nonno, tornato bambino in un tempo di viva carestia per la sua terra. Non manca, tra battute ironiche e il racconto familiare, la voglia di riscatto, che fa leva sull’intreccio amoroso del fratello Carmelo, a sua volta emigrato e avviato a nuova vita a Torino.
Le vicende dei personaggi dipanano la trama verso un epilogo quasi per tutti lieto: il boom economico e la rinascita, senza però mai dimenticare il grande sacrificio d’amore compiuto.