Filippo Violi e Tito Squillaci

I Glossa Dikìma jà ta pedìa

10,00

Da troppo tempo ormai, ai margini del sentiero, i greci di Calabria continuano a coltivare il loro sogno più grande: far rinascere una lingua. Non ci vorrebbe molto, in verità, dal momento che in tanti utilizzano già in tutto il mondo il vicino greco moderno. Questo supporto didattico si rivolge,con colorati disegni e un linguaggio essenziale, spartano, a piccoli e grandi ellenofoni costretti ormai da tempo a imparare la loro lingua quasi come lingua straniera. Se non vi fosse l’anima, il cuore, la cultura e tutta l’essenza della grecità in questa terra, essi sarebbero davvero per sempre stranieri in patria. Dobbiamo ancora ricordare, a chi si avvicinasse a questo lavoro, che in esso sono contenute anche alcune parole neogreche (evidenziate in corsivo) dal momento che la nostra lingua si è fermata nel tempo. Inoltre la scelta di essenzialità confida nell’indispensabile apporto dell’insegnante di calabro-greco della cui attività didattica I Glossa Dikìma vuole essere un primo elementare supporto. Ove assolutamente indispensabile il testo fornisce qualche prima indicazione interpretativa. Si è cercato di evidenziare le differenze di pronuncia fra Bova e Roghudi/ Gallicianò, a partire dalla sezione sull’articolo viene segnalata la presenza delle declinazioni, etc. In verità sarebbe stato giusto utilizzare anche i caratteri del neogreco nella trascrizione del greco di Calabria ma dato il target del libro e l’attuale contesto storico forse questo sarebbe stato un gesto prematuro.

Autore

Filippo Violi e Tito Squillaci

Pagine

120

Anno

2015

Bic

CBG

ISBN 9788875743185