Dalla Prima Italia alla Brettia
UN POPOLO CHE ROMA VOLEVA CANCELLARE DALLA STORIA
Dagli Itali ai Brettii. Il libro racconta la lunga storia che, dalle prime comunità italiche, condusse alla formazione di un popolo fiero e combattivo: i Brettii (o Bruzi), antenati dei calabresi. È un percorso che parte dall’istmo lametino. contiguo alla foce del Savuto, dove le fonti collocano il mito della prima Italia, per attraversare la fase biblica postdiluviana, dei primi popolamenti in Italia e in Calabria fino alla piena età storica. Romanzesca la loro vicenda. Tra il IV e il III sec. a.C., sconfissero i Lucani, riscattando la loro posizione di servile subalternità. Conquistarono floride città magnogreche, come Terina, Temesa, Hipponion. Furono egemoni su gran parte della regione. Elessero Consentia (Cosenza) come capitale. Montanari e guerrieri, dimostrarono grande capacità politica, organizzando una lega con le altre comunità dell’entroterra, mantenendola coesa e solidale. Ma la storia dei Brettii è anche una storia di sconfitta e di calunnia. Per aver scelto Pirro e Annibale contro Roma, furono schiacciati dalla vendetta dei vincitori e bollati come gens servilis. Nei secoli, la loro immagine venne deformata da accuse infamanti, fino alla vulgata che li considerò “crocifissori di Cristo”. Una damnatio memoriae che pesò a lungo sull’identità calabrese. Il libro narra i processi di rivalutazione storica che la giustizia del tempo ha riservato a questo popolo, tenace difensore della propria autonomia (libertà) e della propria terra.

